#specialeperchi
#SPECIALEPERCHI è una campagna di sensibilizzazione promossa dal CRAL
(Coordinamento Regionale per lì Asilo Lombardia) per favorire la comprensione delle
conseguenze che la modifica della protezione speciale avrà sulla vita dei cittadini e
delle imprese.
Le modifiche introdotte dal D.L. 20/2023, meglio conosciuto come D.L. ‘Cutro’ in
quanto varato all’indomani del naufragio del 26 febbraio scorso, avranno l’effetto di
rendere estremamente più complicato l’accesso a un permesso di soggiorno per i
cittadini stranieri. In particolare, la modifica della protezione speciale influirà sulla vita
di migliaia di persone che in Italia hanno maturato solidi legami, sociali e famigliari, e
fruttuosi percorsi lavorativi.
Già nel 2018, l’abolizione della protezione umanitaria e la sostituzione della stessa con
una forma di protezione speciale accessibile esclusivamente ai cittadini stranieri in
fuga da persecuzioni, guerre, torture e gravi violazioni dei diritti fondamentali avevano
drasticamente aumentato le situazioni di irregolarità e di esclusione anche di chi era
da tempo sul territorio nazionale.
La riforma introdotta nel 2020 aveva in parte riparato agli effetti causati
dall’abolizione della protezione umanitaria estendendo la protezione speciale a coloro
che hanno sul territorio nazionale vincoli familiari o che hanno maturato legami
familiari, culturali o sociali con l’Italia.
Le realtà firmatarie che operano da anni a tutela dei cittadini migranti riunendosi
nel Coordinamento Regionale Asilo Lombardia hanno deciso di promuovere una
campagna sui propri social che aiuti a capire in maniera semplice come il permesso
per protezione speciale sia stato un elemento positivo per l’integrazione e la
stabilità delle persone ma anche delle realtà produttive e del territorio in cui
vivono.
Come dimostrano i video realizzati, la protezione speciale così concepita ha permesso
a diverse persone di ottenere un permesso di soggiorno “stabile”, creando positivi
legami anche con la comunità.
Nondimeno, con la conversione in legge del D.L. Cutro, la protezione speciale rischia di
tornare a quella che era nel 2018, privando di ogni tutela quei legami famigliari, sociali
e lavorativi maturati con fatica e rischiando di fare diventare irregolari e invisibili
anche le persone, come Lamin, Abdoulaye e Abu, che grazie al permesso di soggiorno
per protezione speciale hanno iniziato a costruire la loro vita in Italia.
Il Coordinamento Regionale Asilo Lombardia chiede quindi al Parlamento di non
approvare le modifiche.
https://sites.google.com/view/specialeperchi/home?pli=1
Adl Zavidovici, Asgi, Associazione Cielo e Terra Onlus, Cooperativa Il Balzo, Cooperativa
Lotta contro l’Emarginazione, Consorzio Comunità Brianza, Consorzio Solco Città
Aperta, Cooperativa Sociale Aeris, Cooperativa Sociale EllePiKappa ONLUS,
Cooperativa Il Pugno Aperto, Cooperativa Sociale K-pax, Cooperativa Ruah, Fondazione
Somaschi Onlus, Naga.
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https://www.facebook.com/reel/1689935314774745
Mail di contatto per informazioni sulla campagna:
coordregionaleasilolombardia@gmail.com
Il Coordinamento Regionale Asilo Lombardia riunisce dal giugno 2013 Enti e organizzazioni
che si occupano di rifugiati e richiedenti asilo in Lombardia.
Tra gli obiettivi del Coordinamento: favorire il raccordo tra i progetti territoriali
condividendo le buone prassi e sperimentandone nuove, favorendo la collaborazione con
tutti gli attori istituzionali e privati che operano a livello regionale; promuovere occasioni
di confronto e di coordinamento, anche attraverso la realizzazione di campagne e progetti
comuni, con associazioni ed enti di tutela dei diritti umani fondamentali e dei rifugiati, a
livello nazionale; sostenere e realizzare iniziative culturali e formative che permettano di
rafforzare nella società una maggiore attenzione alla tutela dei diritti umani fondamentali
e promuovano una cultura dell’accoglienza; favorire la crescita di una rete diffusa
dell’accoglienza al fine di limitare la tendenza alla concentrazione dei servizi
prevalentemente nelle città capoluogo di provincia; monitorare i bisogni e le difficoltà sia
dei richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria, che degli Enti Pubblici e
privati