Comunicato Cas – l’Accoglienza continua

L’ASSOCIAZIONE CIELO E TERRA SCEGLIE DI CONTINUARE CON L’ACCOGLIENZA DIFFUSA DEI RICHIEDENTI ASILO.

LEGNANO, 25 marzo 2019.

Il 5 febbraio 2019 è stato pubblicato il nuovo bando della Prefettura di Milano per l’accoglienza dei richiedenti asilo presso i CAS, Centri di Accoglienza Straordinaria. L’Associazione Cielo e Terra, già accreditata presso la Prefettura come CAS, ha deciso di partecipare al bando e continuare ad accogliere presso le proprie strutture del territorio.

Data la complessità della situazione e i cambiamenti previsti e già in atto, riteniamo necessario e urgente prendere una posizione chiara e comunicarla in modo trasparente, rendendo esplicite le motivazioni alla base delle nostre scelte, evidenziando le criticità che vediamo e dichiarando i nostri intenti attuali e in prospettiva futura.

La nostra Associazione ha iniziato a occuparsi di accoglienza nel 1998, con l’apertura del dormitorio Casa San Giuseppe accanto alla Chiesa di San Domenico in centro a Legnano, per poi arrivare a gestire un servizio di housing sociale molto ampio in diversi comuni del legnanese, andando incontro alle situazioni di disagio abitativo presenti sul territorio e garantendo, ad oggi, un tetto a circa 200 persone, italiane e straniere, in accoglienza diffusa con appartamenti in condivisione.

Come Associazione abbiamo poi iniziato a lavorare nell’accoglienza richiedenti asilo nel 2011, sottoscrivendo una convenzione con il Piano di Zona Legnanese, L’ASL MI 1, e la Prefettura di Milano, ospitando 32 persone tra i comuni di San Vittore, Rescaldina, Legnano e Canegrate, nel quadro dell’Emergenza Nord Africa. Da ottobre 2014 poi, in virtù di un affidamento diretto da parte della prefettura di Milano, l’Associazione ha messo a disposizione appartamenti per l’accoglienza diffusa. Da allora siamo regolarmente ente gestore con valutazione positiva del progetto presentato alla gara d’appalto, e abbiamo accolto negli anni, tra i comuni di Legnano, San Vittore e Cerro Maggiore, un totale di 67 uomini, 7 nuclei familiari (28 persone), 4 nuclei mamma con minore (8 persone).

Abbiamo sempre creduto nell’accoglienza diffusa come modello positivo di integrazione sul territorio, evitando l’assembramento in grandi centri e optando per una dimensione di maggiore convivialità e relazione, tra gli ospiti e con il vicinato, anche in ottica di un percorso di autonomia attraverso strumenti educativi, formativi e di attivazione delle risorse individuali.

La nostra equipe si è costruita nel tempo aumentando la qualità del servizio offerto e coinvolge al suo interno professionalità diverse, con educatori, mediatori, insegnanti, assistenti sociali e operatori legali. Credendo nel valore della rete e della valorizzazione delle risorse offerte dal territorio, abbiamo anche consolidato negli anni collaborazioni con altre associazioni, enti e realtà di vario genere, per offrire servizi di sostegno psicologico, sanitario e sociale. Questo per poter garantire il maggior sostegno possibile alle situazioni di fragilità e accompagnare in modo adeguato durante tutto il complesso iter legale. Molti dei nostri ospiti hanno poi intrapreso percorsi di volontariato (ad esempio in convenzione con l’associazione Auser), sportivi (attraverso la creazione di una squadra di calcetto, la partecipazione e l’organizzazione di tornei), e culturali (con parrocchie, associazioni come Scuola di Pinocchio, Associazione Comunità Efraim, il Corpo musicale cittadino di Cerro Maggiore,  il Liceo Galileo Galilei e Radice Timbrica Teatro).

Crediamo da sempre anche nella costruzione di un percorso formativo individuale e abbiamo promosso non solo la partecipazione ad un corso linguistico e culturale interno, ma anche la frequentazione delle altre scuole di italiano presenti sul territorio o, per i bambini, l’inserimento scolastico a partire dal nido; molti ospiti hanno frequentato corsi di formazione professionale in diversi ambiti, per poi cercare di inserirsi nel mercato del lavoro sempre sostenuti e accompagnati dai nostri operatori. Negli anni abbiamo quindi costruito una rete per promuovere questi percorsi positivi di integrazione e tuttora lavoriamo per strutturarne ulteriormente l’efficacia. Le difficoltà incontrate lungo il percorso ci sono state, ma abbiamo cercato ogni volta di affrontarle con onestà e di ripartire da esse in modo costruttivo.

Il nostro obiettivo è sempre stato quindi quello di fornire un servizio di accoglienza di alta qualità, con percorsi individuali orientati all’integrazione e all’autonomia nel rispetto della dignità dei nostri ospiti, nella valorizzazione delle qualità umane di ciascuno e nel sostegno alle fragilità. Dall’altro lato siamo sempre stati promotori di un modo positivo di vivere l’accoglienza attraverso il coinvolgimento della comunità locale, promuovendo buone pratiche, una cultura di apertura e una visione ottimista di un futuro di cittadinanza nuova.

Questi sono gli obiettivi che ci siamo sempre dati e che vogliamo continuare a darci perché sono ciò in cui crediamo, con maggior convinzione in un momento in cui la politica nazionale e talvolta il sentimento comune abbracciano una visione più pessimista e non inclusiva. Il Decreto Sicurezza in primis ha introdotto nel sistema legislativo, a nostro parere, alcune criticità che indeboliscono non solo il sistema dell’accoglienza per richiedenti asilo in cui operiamo, ma il nostro paese intero sotto diversi punti di vista e in questa critica ci uniamo alle voci dei molti che ne mettono in dubbio la legittimità e la giustizia di fondo (a partire dall’ASGI, l’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, ente autorevole in materia a livello nazionale).

In questa intemperie generale, il bando emesso dalla Prefettura di Milano, a nostro avviso, ricalca le tendenze del momento che stiamo attraversando, penalizzando soprattutto il modello dell’accoglienza diffusa rispetto invece alla costruzione di grandi centri. Questa penalizzazione avviene, all’interno del bando, innanzitutto a livello economico, quasi dimezzando i fondi previsti finora, ma anche dando delle direttive gestionali che rendono difficilissimo continuare a proporre un servizio di qualità che sia positivo non solo per gli ospiti ma anche per la comunità locale. Ad esempio tagliando il numero degli operatori, diminuendo le ore di accompagnamento legale e mediazione linguistica, eliminando i servizi di integrazione come la scuola di italiano o i sostegni alle fragilità come l’accompagnamento psicologico e psichiatrico, riducendo gli spazi di autonomia domestica inserendo invece modalità assistenzialistiche.

Come Associazione abbiamo deciso di partecipare al bando anche alla luce di queste prospettive. Cercheremo di garantire un’accoglienza di qualità, di mantenere gli obiettivi che ci siamo dati e di resistere alle derive pessimiste e distruttive per continuare a promuovere una speranza positiva, consapevoli delle difficoltà pratiche, gestionali ed economiche che abbiamo di fronte. Anche per non lasciare che l’accoglienza venga ridotta alla gestione di grandi centri con un modello che non condividiamo e con il rischio del proliferare di casi di mala gestione e speculazione lesivi del benessere degli individui accolti e della comunità accogliente.

Come impegno di condivisione e trasparenza, ci impegniamo nei prossimi mesi a rendere accessibile sul nostro sito la rendicontazione del progetto, in modo da rendere tutto più evidente attraverso i numeri reali.

Con questo comunicato intendiamo quindi rendere pubblica questa nostra posizione: continueremo ad accogliere e cercheremo di farlo fedeli ai nostri ideali, con resistenza, speranza e fiducia.

Chiediamo inoltre a tutti coloro che condividono con noi questa visione, singoli, gruppi, associazioni o enti diversi, di partecipare e darci una mano, sicuramente nello spirito e nella vicinanza, ma anche nella pratica attraverso collaborazioni e sostegno da costruire insieme nei mesi che abbiamo di fronte. Nello specifico cerchiamo collaboratori volontari, progetti e idee, strutture abitative e non da poter prendere in gestione con affitti agevolati o comodati d’uso, donazioni e offerte di carattere economico, sponsor tecnici, beni mobili di varia natura che possano essere utili (pubblicheremo sul nostro sito anche una lista consultabile), collaborazioni e convenzioni.

Siamo aperti all’accoglienza e alla collaborazione con tutta la comunità locale, pronti a lavorare insieme.

Grazie.

 

Associazione Cielo e Terra ONLUS

Il presidente Marco Bonora, il Direttivo, i soci dell’associazione e le équipe operative